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Kerámia Lexikon
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A B C D E F G H I J K L M N O P R S T U V W Y Z
Keramika
és aerokeramika
Futurista kiáltvány, 1938
Ceramica
e Aereoceramica
Manifesto futurista
Gazzetta
del Popolo - 7 Settembre 1938 - Anno XVI
Agosto XVI ALBISOLA capitale ceramica d'ITALIA
Dopo trentun'anni di futurismo la vittoria dell'architettura futurista per
merito di ANTONIO SANT'ELIA - VIRGILIO MARCHI - ENRICO PRAMPOLINI - FILLIA
- SARTORIS - PAGANO - GUISEPPE ROSSO e specialmente ANGELO MAZZONI appare
indisculibile
Mentre in una capitale importantissima come Berlino domina e trionfa un solo mirabile capolavoro ispirato al genio di SANT'ELIA l'edificio della SHELL tutto movimento di masse e cristalli in ITALIA dominano e trionfano le stazioni ferroviarie razionali poetiche del futurista ANGELO MAZZONI il palazzo delle Poste di VACCARO a NAPOLI e numerosissirai centri sportivi e dopolavoristici che senza il futurismo non brillerebbero di originalitá colore stancio aereo praticitá ed eleganza mediterranea
BOCCIONI con la sua modernolatria il suo dinamismo plastico le sue compenetrazioni simultanee di tempo-spazio concretoastratto ha svalutato definitivamente il nudo la natura morta il ritratto verista il paesaggio statico e il frammento favorendo la nascita dell'aereopittura e dell'aereoscultura e dei loro capolavori come la sintesi pittorica del DUCE di ENRICO PRAMPOLINI
la sintesi scultorea del DUCE dello scultore futurista THAYAHT (giudicata dal'CAPO « ecco MUSSOLINI come piace a MUSSOLINI »)
e cittá + aeroplano dello scultore futurista MINO ROSSO
MARINETTI creó la grande teoria e rivoluzione delle PAROLE IN LIBERTÁ perfezionate nell'ormai famoso suo POEMA AFRICANO della 28 OTTOBRE e nelle tavole PAROLIBERE che invadono tutta la plastica moderna e sopra tutto l'arte murale pubblicitaria
In questa arte moderna caratterizzata dall'estetica della macchina dal geometrismo e dalle velocitá generata dal Futurismo trattano dove risutta cretina e antipatriottica qualsiasi speranza di ritorno ad ibridismi e statiche classicheggianti rallegriamoci coll'esaminare lo sviluppo novatore della CERAMICA
I futuristi creatori di aereoceramiche conoscono il corpus vasorum tutta la porcellana dell'oriente gli unguentari riflessati dei barbeni le ciottole dei negri e degli indii e valutano la risplendente maiolica classica italiana primato mondiale indiscusso
Tutto ció non per imitare ma per dimenticare e superare e roveaciare idee e tecniche di ogni segreto ceramico col Nuovissimo l'Originalissimo e il Maivisto che appare nei fuoco con le ceramiche futuriste di Tullio d'Albisola nel 1925
Nell'olficina futurista aul Sansobbia - geometria architettonica dell'Arch, Diulgheroff - ing. Fabbris e Torido Mazzotti - fondata voluta e diretta dal grande vasaio Giuseppe Mazzotti decano dei ceramisti d'Italia e glorioso artigiano TULLIO d'ALBISOLA fu aiutato dal fratello e da tutta la famiglia amica di pittori e scultori
ACQUAVIVA - ANNAVIVA - AMBROSI - ANSELMO - AZARI - BIANCO - BERZOINI - BENEDETTA - DIULGHEROFF - FARFA - FONTANA - FILLIA - GAMBETTI DINO - NENOFF - MUNARI - ORIANI - POZZO - PRAMPOLINI - PICCONE - PENNONE - ROSSO - RICAS - STRADA - SALINO - TATO - VIOLANTE ecc.
Sul mare di Albisola gioielleria imperiale dove si nota contemplando a sinistra sulle terrazze di vento verde tondi rosei pupi al tornio della mammella bruna elastici tuffi di bronzi nel cobalto navigante e a destra Savona sintesi a traliccio grú carene camini e gradinale di fumo sotto i passi del sole Tullio d'Albisola porta nella ceramica l'estetica della macchina coi suoi ritmi dominanti forma e colore dei motori e delle loro parti la velocitá nello sue apparizioni elementari le forze cosmiche interpretare como dinamismo plastico e compenetrazioni le sovraposizioni e le evanescenze della simultaneitá formacolore concretoastratto lontanovicino presentesuggerito vitaerea di montagne laghi mare pavimenti di nuvole stati d'animo aviatorii senso delle altezze prospettive aeree colorazioni tipiche dei 3000-4000-5000 veloci
e porta con FILLIA e FONTANA l'astrattismo creato dai primi futuristi (come fu riconosciuto da MONDRIAN « la via verso la creazione della nuova plastica, quella del ritmo libero, universale é stata preparata da vari movimenti artistici: primo fra tutti é da porsi il Futurismo - e da KANDINSKY » mi ricordo perfettamente del principio del Futurismo Italiano e sappiate che posseggo tutti i manifesti che ho ricevuti da Marinetti trent'anni fa. Mi servo di questi manifesti nelle lezioni e la gioventú li studia con passione) Analoghe ricerche eccitarono l'antica corporazione ARTISTICO-VETRARIA di ALTARE guidata con forza dei BORDONI - GROSSO - SAROLDI - BORMIOLI nobili maestri dell'arte infuocata di futurismo
FILLIA uno dei genii creatori del futurismo realizzó nei 1932 aereoceramiche in cui per la prima volta nell'orte ceramisticale forme sferiche e cubiche furono poste in alto sostenute da basi snelle e dinamiche combinanda costruttivitá plastica con forme lirate rotativamente ottenendo l'originalissima nuovissima ceramica prodigio
A conclusione del dibattiti sull'avventre dell'arte svolti nella mostra di aereopittura nei suloni della GAZZETTA DEL POPOLO e nelle tre sole futuriste della biennale veneziana noi futuristi vogliamo nella ceramica
A - l'aereopittura sintetica documentaria dinamica di paesaggi e urbanismi visti dall'alto
B - l'aereopittura trasfiguratrice lirica ebbra di spazio e pericolo
C - l'aereopittura essenziale mistica e simbolica
D - l'aereopittura stratosferica cosmica biochimica astronomica dell'infinitamente grande e dell'infinitamente piccolo
Noi futuristi vogliamo fare
1° - la ceramica multitattile (perfezionamento del TATTILISMO inventato da MARINETTI e BENEDETTA la cui prima tavola palpabile discussa a Roma e Parigi venti anni fa opponeva un'Africa scabra e sabbiosa ad una Europa vellutata e delicalissima)
2° - delle simultaneitá ceramiche di stati d'animo contrastanti o armonizzanti (esempio simultaneitá ceramica del raduno automobilistico Milano-Santremo in primavera) usando linee - forza toni privi di verismo forme e colori non narrativi ne descrittivi ma suggestivi (esempio servizio da tavola « vacanze » sintesi dinamica calda verde montano e blu marino con sensazioni di sabbie rocce vento resina famo altezze e gioia oppure piscina voluttuosa con parete fondo e soffitto maiolicati che diano la carnalitá affascinante di una bellissima donna nuda senza particolari)
3° - strade e piazze d'oroceramico - terazze e fontane di indacoceramico
4° - vasti autentici cieli di ceramica irrigati d'acque fresche e grondanti profumi fiori e sole da vendere o regalare alle funebri gelate fangose cittá nordiche
(esempi « cielo tipo CAPRI »
adatto per Ostenda
« mare tipo PORTOFINO »
adatto per Calais e Folkstone
rivolgersi direttamente ad Albisola capitale ceramica d'Italia dove una doppia velocitá di automobili autobotti treni elettrici e motoscafi eccitati dal salto in paese che fa il ponte sul torrente torniscono fantasiosamente il piú denso e fusibile blu marino)
Ció conferma la profezia di Umberto Boccioni che nel 1912 seriveva nella sua opera immortale Pittura e Scultura Futuriste Dinamismo Plastico. « Uno stile universale non soltanto per l'Europa ma per tutti gli uomini di razza bianca non puó rifiorire altrove che in ITALIA
e la parola di MUSSOLINI
«
tutte le mie simpatie sono anche nel dominio dell'arte per i novatori e i
distruttori: per i FUTURISTI »
Questo manifesto é siato scritto in collaborazione con Tullio d'ALBISOLA.
F.
T. Marinetti
Nomi, cognomi e pseudonimi d'artisti:
Giovanni
Acquaviva (Marciana Marina, 1900 - Milano, 1971)
Tullio d'Albisola (vedi Tullio Mazzotti, 1899-1971) >>>
Alfredo Gauro Ambrosi (1901-1945)
Cesare Andreoni (Milano, 1903 – Milano, 1961)
Annaviva
Federico Anselmo
Giuseppe Mario Anselmo (1913-)
Fedele Azari (Pallanza, 1896 - Milano, 1930)
Roberto Marcello Baldessari detto Baldessari (Innsbruck, 1894 - Roma,
1965)
Giacomo Balla (Torino, 1871 – Roma, 1958)
Enzo Benedetto (Reggio Calabria, 1905 - Roma, 1993)
Benedetta [la moglie di Marinetti] > Benedetta Cappa Marinetti
Lino Berzoini
Bianco d'Albisola (vedi Bartolomeo Tortarolo)
Giovanna Bianco
Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 1882 - Sorte, 1916)
Enrico Bordoni (1904-1969)
Isidoro Bormioli
Oswaldo Bot [Osvaldo Barbieri] (Piacenza, 1895-1958)
Francesco Bruno (Ascea - Salerno, 1899 - Napoli, 1982)
Benedetta Cappa Marinetti (Roma, 1898 - Venezia, 1977) detto Benedetta
Michele Cascella (1892–1989)
Luigi Colombo detto Fillia
Tullio Crali (Igalo, Dalmazia, 1910 - Milano, 2000) >>>
Fortunato Depero (Fondo, 1892 - Rovereto, 1960) >>>
Renato Di Bosso (1905-1982)
Nicola (Nicolay, Nikolaj) Diugheroff (Kustendil, Bulgaria, 1901 – Torino,
1982)
Gerardo Dottori (Perugia, 1884 - Perugia, 1977)
Leonardo Dudreville (Vemezia, 1885 - Lago Maggiore, 1975)
Farfa, pseudonimo di Vittorio Osvaldo Tommasini (Trieste, 1881
- Sanremo, 1964)
Fillia, pseudonimo di Luigi Enrico Colombo (1904-1936)
Lucio Fontana (1899, Rosario di Santa Fé, Argentína - 1968, Varese)
>>>
Gelindo Furlan (1907-1994)
Dino Gambetti (Quistello (MN), 1907 - Genova, 1988)
Alfredo “Alf” Gaudenzi (1908-1980)
Aldo Giuntini (Carrara, 1896 - Modena, 1969)
Andrea Grosso
Lino Grosso
Orlando Grosso
Carlo Manzoni
Virgilio Marchi (1895–1960)
Filippo Tommaso Marinetti [Emilio Angelo Carlo Marinetti o Filippo
Achille Emilio ~] (Alessandria d'Egitto, 1876 - Bellagio, 1944)
Angiolo Mazzoni Del Grande (Bologna, 1894 – Roma, 1979)
Torido Mazzotti (1895-1988)
Tullio Mazzotti (1899-1971)
Bruno Munari (1907-1998)
Ivan Nenoff (Nenov)
Pippo Oriani (Torino, 1909 - Roma, 1972)
Ivos Pacetti (1901-1970)
Giuseppe Pagano [Pogatschnig] (Parenzo/Poreč, 1896 – Mauthausen, 1945)
Vinicio Paladini (Mosca, 1902 - Roma, 1971)
Ivo Pannaggi
(Macerata, 1901 - Macerata, 1981)
Ermanno Piccone
Giuseppe Piccone
Luigi Pennone
Ugo Pozzo (Torino, 1900 - Torino, 1981)
Enrico Prampolini (Modena, 1894 - Roma, 1956)
Ram, pseudonimo di Ruggero Michaelles
Regina > Regina Prassade Cassolo (1894-1974)
Riccardo Ricas
Mino Rosso (Castagnole Monferrato, 1904 - Torino, 1963)
Giuseppe Rosso
Luigi Russolo
Eliseo Salino (Albissola Marina, 1919-1999)
Guglielmo Sansoni detto Tato
Antonio Sant'Elia (1888–1916)
Oreste Saroldi
Alberto Sartoris (1901-1998)
Stanislao (Mino) Somenzi (Marcaria, 1899 - Roma, 1948)
Tato, pseudonimo di Guglielmo Sansoni (Bologna, 1896 - Roma, 1974)
Thayaht, pseudonimo di Ernesto Michaelles (Firenze, 1893 - Pietrasanta,
1959)
Vittorio Osvaldo Tommasini detto Farfa
Tullio d'Albisola (vedi Tullio Mazzotti, 1899-1971)
Plinio Verossi, pseudonimo futurista di Albino Siviero (Verona, 1904
- Cerro Veronese, 1945)
Italo Violante (Lisbona, 1916 - Strasburgo, 1986)
Bibliografia:
Tullio
d'Albisola, La ceramica futurista, Stamperia Officina d’Arti, Savona
1939
Enrico Crispolti, La ceramica futurista da Balla a Tullio D'Albisola,
Firenze, Centro DI, 1982, Pag. 198, 29 tavole a colori, 235 ill. in
b/n
Fabrizia Buzio Negri e Riccardo Zelatore, Albisola
futurista. La grande stagione degli Anni Venti e Trenta. Comune di
Savona, 2003, Pag. 126, ill. 123 tavole a colori
Futurismo
e Aviazione
http://www.webalice.it/robertoconti1/index.html
(Archivio della Ceramica Italiana del '900)
http://www.rebel.net/~futurist
(L'Architettura futurista in Italia)
http://www.neofuturismo.it
http://www.futur-ism.it
Albisola
futurista: la ceramica al tempo di Filippo Tommaso Marinetti
Futurismo
- cronologia 1909-1944
Gáspár
Miklós: Futurizmus és fasizmus (Nyugat, 1931. 16. szám) > Telegrammi
F. T. Marinetti - Mussolini
Lista
dei manifesti futuristi dell'arte aerea:
Teatro aereo futurista (Manifesto di Azari - 1919)
Il
manifesto dell'aeropittura (Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia,
Marinetti, Prampolini, Somenzi e Tato - 1929) >>>
Manifesto dell'Aeropoesia (Marinetti - 1931)
Aeropittura (Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Prampolini - 1933)
Manifesto
Futurista dell'architettura aerea (Marinetti, Mazzoni, Somenzi - 1934)
Manifesto futurista dell'aeromusica sintetica geometrica e curativa (Marinetti,
Giuntini - 1934)
Manifesto tecnico dell’aeroplastica futurista (Regina, Munari, Manzoni, Furlan,
Ricas - 1934)
Manifesto dell’aeropittura dei bombardamenti (Marinetti - 1940)
Essenza del Futurismo. Manifesto d’Aeropittura Maringuerra (Marinetti - febbraio
1941)
Manifesto futurista dell’aeropittura umbra (Dottori - 1941)
L’aerosilografia (Di Bosso - 1941)
Albisssola
Futurist City
Luca Beatrice
Versione
italiana
"The public may or may not be aware that today there is Futurism in materials, in covers, in umbrellas, in handbags, in scarves, in carpets, in ties, in tapestries, in cushions, in toys, in wallpapers and in lampshades; there is Futurism in the luminous decorations of Halls and Grand Hotels and in posters, in mural advertisements, in magazine covers, in furniture, in ceramics (marvellous are those by Tullio Mazzotti d'Albisola!), in scenography and curtains".
Giacomo Balla, Rome 6th April 1931.
It
may be a sign destiny that the famous Casa Mazzotti stands exactly on the
boundary, defined by a bridge on the river-mouth of the Sansobbia river, between
the two towns of Albissola Marina and Albisola Superiore. The two centres
form a single one, but are divided by one extra or one less "S".
In the impossibility of making a choice that would privilege one or the other
of the forms of wording, but especially in order to fully express the spirit
of the free use of words of the glorious years of Futurist ceramics, we shall
entitle the critical historical contribution "Albisssola Futurist city"
spelled with three "S", in honour of the dynamism of the time that,
by enchantment, seems to be reawakening today.
As far as Casa Mazzotti is concerned, it is a white and light blue building
designed in 1932 by Nicolaj Dijulgheroff, a painter and architect born in
Bulgaria, of Viennese education and working in Turin, following the construction
rules set by Sant'Elia and the theories of Marinetti. In 1934 Giuseppe Mazzotti,
ceramic turner, earthenware-dealer and potter since an early age, who had
founded in 1903 in Albisola the first furnace in the Pozzo Garitta that later
hosted various episodes of Italian art from Liberty to Novecento, moves into
his new premises on the Sansobbia. His sons Tullio, already famous as Tullio
d'Albisola, and Torido give a new impulse to the Workshop and induced the
most vivid energies of the Futurism of the North of Italy to converge there.
In that decade Albisola shared with Rome and Faenza the fortune of domestic
ceramic. But the Ligurian town became the true capital for quality and quantity
up to the Fifties, the time of the informal and of its personalities (Fontana,
Jorn, Gallizio, Appel and Manzoni). What happens in Albisola in the Thirties
is paradigmatic of the overall sense of Futurism. The first breakthrough (ideally
placed between the publication of the Manifesto of 1909 and 1914, the outbreak
of the First World War) had been progressive, ideological, centred upon various
declarations, intentions and proclamations rather than on works of art (few
authentic masterpieces). The second (that began just before the Twenties and
continued at least until the beginning of the Second World War, with appendices
even in the Sixties), consists of an intense capillary geographical production,
diverted and uncontrolled, that involves every region, city, town, rich in
artists and in works of art, that is, however, of a rather discontinuous quality.
Paintings or sculptures, the museum works of art so abhorred by Marinetti,
were not those that marked this second period of Futurism. On the contrary,
it was the work conducted on the decorative arts (ceramics, design, fashion,
ornament, etc.) that guaranteed a very high level of linguistic and formal
experimentation, the liberty of intellect, the direct mastery of materials
united to the ultramodern imagination, a faithful reflection, even theoretical,
of the times. The key to a full understanding of the importance and the difference
of the Second Futurism probably lies in an apparent contradiction. According
to the well-known definition by Enrico Crispolti, who was the leading expert
in this field, it is the contradiction between the recovery of craftsmanship,
of work made by hand, even of tradition and the content of the minor history
of Italian art, and the incredibly modern myth of the machine and the philosophy
of the Futurist reconstruction of the universe.
Ceramics from Albisola offers one of the most convincing answers to this presumed
dualism. Produced as an object for common use and therefore to be introduced
into a regular market, it acquires those qualities of plastic-pictorial invention,
the high decorative definition, both sculptural and of medium, the recurrence
of themes and subjects, that are perfectly in harmony with the Futurist poetry.
The adventure had already began in 1925 with the creation of the Ligurian
Futurist Group, promoted by Tullio d'Albisola with Farfa together with Dino
Gambetti, Alfredo Gaudenzi, Giuseppe Mario Anselmo, Torido Mazzotti and Ivos
Pacetti. The activity of Farfa, a painter, poet, musician, and a very good
friend of Marinetti, who experimented at 360 degrees, as a ceramist may be
traced back to the beginning of the Twenties, therefore before the relation
with Tullio, whose style is defined by Crispolti as still vaguely Déco. From
the middle of that decade Tullio becomes the central figure of reference,
the theoretical animator of the vicissitude of Albisola, but also the leading
artist of Italian Futurist ceramics. His first works of art reflect the influence
of an abstract conception of decoration (Tullio looked towards the model of
the Bauhaus and the experiences conducted by Mondrian) transformed in the
application of Futurist motifs onto a Déco background. In time, the attention
towards the properties of the material (understood not as the triumph of material
typical of the informal period) and the sculptorial and mediatic ambition
of his works of art grew. Starting from the tradition of pottery, that he
surpassed in a brief time, Tullio introduced Futurism in the ceramics of Albisola.
From 1925, he began the exhibiting activity by taking part in the numerous
Italian and European reviews that marked the state of the decorative arts
(in Monza, Paris, Savona, Turin). Among his first works of art, the Presepe
strapaesano from 1927 is famous, repeated in a later edition in 1928-1929,
composed of twenty-nine pieces varnished with colours and enamels, where the
traditional figurines are combined with modern motifs like the conical and
umbrella shaped trees. In 1929 Tullio obtains the consecration as a great
ceramist in the famous exhibition "Trentatré Futuristi" (Thirty-three
Futurists) held at the Galleria Pesaro in Milan. On this occasion, in a personal
room he presented explicitly Futurist objects, even so by their name, "arcivasi,
biboccali, bivasi, tuberie, piatti futuristi, servizi fiorantipasto, vaso
proiettile, bomboniere elettriche, copperotiche". Famous among these
works is the Brocca Baker, in which the decorative motif was inspired by the
well-known black soubrette Josephine Baker. The following year he was once
again at the Galleria Pesaro, that became the focal exhibiting point in Lombardy:
a well-known photograph portrays Farfa in profile (standing to attention),
Tullio and Marinetti standing in front of the Futurist ceramics.
From the beginning of the Thirties, on the occasion of moving to the new premises,
Albisola and the Mazzotti factory further reinforced the national primacy
in the production of ceramics. The group from Turin, led by Fillia, moved
to Albisola. Fillia was involved, before his premature death in 1936, in the
transposition of the typical themes of aeropainting and of sacred art onto
vases, tea and coffee sets and various common objects. Dijulgheroff, already
an artist of the second workshop, the sculptor Mino Rosso and, marginally,
Pippo Oriani also joined him. Among the other relevant artists, more or less
close to Futurism, who passed through Albisola and must be at least remembered
are Giovanni Acquaviva for plaques and plates ("per placche e piatti"),
Marinetti's wife Benedetta for mural plates ("piatti murali") and
Enrico Prampolini for a series of decorative panels ("pannelli decorativi").
These artists were mentioned in La ceramica futurista by Tullio from 1939.
The young Aligi Sassu could also be added to the list, a Futurist between
1927 and 1929, born in Bologna and close to the Roman Futurist group, who
worked on the making of his models of aeropainting in ceramics. La ceramica
futurista is in fact the only testimony of works of art and pieces that have
in great part been lost. Furthermore, the active role of Torido Mazzotti must
not be forgotten, firstborn of Giuseppe and brother of Tullio, maker of many
ceramic works by the painters and sculptors who passed by the factory and
also author of his own works of art of abstract-geometric typology.
Among the first collaborators of the workshop, the presence of Bruno Munari
was important who in 1929 made a series of imaginary animals, small object
sculptures that make irony of the mechanical vision of nature. Again in 1932-1933
Munari produced other objects on this theme, like Bull Dog, an actual mechanical
animal in ceramics with plates and bolts.
There is also the "Fontana question", who is mentioned both in the
Manifesto Futurista della ceramica e aeroceramica (Futurist Manifesto of ceramics
and aeroceramics) of 1938, signed Marinetti and Tullio. In fact, Fontana made
a few pieces at the Mazzotti workshop in 1935-36, animal and plant forms of
great plastic quality, among which the Coccodrillo (Crocodile) of 1936, currently
conserved in the garden of the Casa Museo Giuseppe Mazzotti 1903. In the materialistic-manual
use of ceramics by Fontana, Crispolti partly saw an anticipation of the informal
exuberance, also shared by other personalities of the Ligurian group, particularly
Giovanni Acquaviva and Giuseppe Mario Anselmo, but it remains difficult to
connect it fully to the Futurist experience.
Finally, a particular experience conducted in the environment of Albisola
was that of the Futurist ceramics by Ivos Pacetti, created independently from
the Mazzotti workshop. The activity of Pacetti as a ceramist is limited to
the years 1932-1933 and is rich with experimental interests that led to the
experiments conducted in the field of photo-dynamism and dynamic simultaneity
also used in the painted works of art.
"In
Albisola, the art of ceramics, obscuring the heights reached in its great
past, has placed itself in the avant-garde and surpassed all the ceramic furnaces
in Italy, having reached very high artistic levels. Today we vaunt our extremely
original aeroceramics against the heavy architectural forms in craclé of the
best production of Nemy; we compare our Depero arabesque colouring with the
cold decorations of the state schools of the Russian Suprematists; our plastic
sport compositions are more audacious, more beautiful and more in harmony
with the rational furniture of the architecture of Sant'Elia than the finical
sculptures of the Viennese ceramists.
Our manufacture, that conserves the spirit of character and the environment
of the typical Renaissance artisan workshops, is in possession of and has
the mastery of every ceramic technique.
Our typically Italian production is not only appreciated but sought after
abroad and it has everything to gain when compared to the ceramics of Copenhagen,
Meissen, Wedgwood and Sévres that have not been able to keep up the very fast
changes of the times. The privilege reached by the NEW ALBISOLA is to a great
degree due to the ITALIAN FUTURISM, unsurpassable trainer of the mind and
creator of an explicitly Fascist and proudly Italian artistic physiognomy".
Tullio d'Albisola, La ceramica futurista, 1939.
Futurist ceramics brought to attention the crucial, but also uncomfortable, question of the relationship between fine arts and decorative arts. Painting or sculpture, that is the most important forms, prisoners of their condition of superiority, did not manage (and do not manage) to enjoy that freedom of forms and ideas that the succedaneous arts allowed themselves without too many problems. This is what took place far back in the Twenties and Thirties: the Futurist reconstruction project of the universe regained impulse and vitality exactly from the arts more closely related to manual work, tradition and craftsmanship. Maybe the future of ceramics at the dawn of the third Millennium may reveal, once more, this enviable possibility of conducting a free, irregular and rather anarchical experimentation.
Bibliography:
Enrico Crispolti, La ceramica futurista da Balla a Tullio d'Albisola, Centro Di, Firenze 1982;
Ricostruzione futurista dell'universo, cat. mostra Mole Antonelliana (a cura di Enrico Crispolti), Torino 1980;
Farfa e dintorni. Futurmostra, cat. mostra Comune di Crevalcore (a cura di Anna Maria Nalini), Bologna 1988;
Io Farfa. Saggi, testimonianze, inediti, cat. mostra Palazzo Gavotti, Savona 1985.