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Sandro Penna (1906-1976)
http://www.la-poesia.it/italiani/fine-1900/penna/SP_indice.htm
http://web.tiscali.it/demanzini/penna.html

 

Poesie (1927-1938)

 

Il mare è tutto azzurro.
Il more è tutto calmo.
Nel cuore è quasi un urlo
di gioia. E tutto è calmo.

 

L'aria di primavera
invade la città.
Ai fanciulli la sera
cresce un poco l'età.

 

Trovato ho il mio angioletto
fra una losca platea.
Fumava un sigaretto
e gli occhi lustri avea...

 

lo vivere vorrei addormentato
entro il dolce rumore della vita.

 

 

Poesie (1927-1938) - Il fattorello

 

Quando la luce piange sulle strade
vorrei in silenzio un fanciullo abbracciare.

 

Un bicchiere di latte ed una piazza
col monumento. Un bicchiere di latte
dalle tue dolci sporche nuove mani.

 

Leggera piomba sul bene e sul male
la loro dolce fretta di godere.

 

Già fiammeggia il cocomero. La sera
cade più densa ormai. E tu ritorni
un poco malinconico al mio ardore.

 

Se torna il dolce miele sciroccale
lascivi si abbandonano ai gradini
della mia chiesa giovani animali.

 

Vidi arrossire un giorno in un giardino
fanciulli. E le fanciulle più sicure
di sé già sorridevano alla vita.

 

 

Poesie Inedite [1938-1955]

 

La mano casta e odorosa di ferro
baciavo... E poi dall'officina un grido
lungo veniva a rapirmi la mano.

 

Passaggio a livello

E il garzoncello che non ha rialzato
lo sguardo innamorato
solo della sua vacca.

 

lo nella rada seguivo un fanciullo incantato
solo di sé, fra rare luci. lo solo
tenevo il fanciullo sospeso nel mondo.

 

Fischiava alla sua porta o nel mio cuore
voleva nella notte egli rientrare
il tenero padrone senza chiave?

 

Passano i buoi pesanti con l'aratro
nella gran luce. Chiudimi in un bacio.

 

Come beve alla fonte il bel fanciullo
così abbiamo peccato e non peccato.

 

Nei vicoli notturni ove rimane un fanciullo
superstite la mia vita si gonfia di malinconia.

 

Malinconia d'amore, dove resta
bianco il sorriso del fanciullo
come un ultimo gabbiano alla tempesta.

 

L'insonnia delle rondini. L'amico
quieto a salutarmi alla stazione.

 

Piove nel sonno mio, piove sul fiume
ove rimpicciolito il grande amico
aspetta tutto pieno di parole.

 

L'accusato non ha se non parole.
E talvolta non ha, anzi non vuole
sotto il sole le sole parole.

 

E' dolce piangere quando il cielo è sereno
e brillano le acque nei cantieri
della disperazione giovanile.

 

Amavo ogni cosa nel mondo. E non avevo
che il mio bianco taccuino sotto il sole.

 

 

Appunti [1938-1949]

 

Un sogno di bellezza un dì mi prese
Ero fra calda gente in un caldo paese

 

Quando gli aspetti del mondo lucevano
entro il leggero sole di ottobre,
felici e crudeli era bello
sognare

 

Indi rivolto il viso verso il guanciale
sorrideva a se stesso, con beato
rossore.

 

E poi son solo. Resta
la dolce compagnia
di luminose ingenue bugie.

 

Viene l'autunno sonnolento. Brillano
dietro i lucenti vetri due lucenti
occhi.

 

Forse la lenta tua malinconia si perde
se nella notte ad un veloce
treno l'affidi.

 

Poi fu una cosa povera, avvilita,
nascosta da una mano, il segno della vita.

 

Non è la costruzione il lieto dono
della natura. Un fiore chiama l'altro.

 

Estrosa inettitudine infantile
a me ti lega incerto. E certo
vola con il mio seme il tempo.

 

Tu mi lasci. Tu dici «la natura ... ».
Cosa sanno le donne della tua bellezza.

 

Non è la timidezza che tu celi forse un sogno
confuso degli dèi?

 

E' bella giovinezza e basta un poco
di vino e poi vedete cosa fanno.
I miei ragazzi dapprima si fieri.

 

Scatenata dolcezza, la vittoria,
non vedi?, resta tua se tutti fischiano
l'esito, al tuo saluto rassegnato.

 

Straripa nell'umida notte in silenzio
il fiume. Addio secco vigore della mia gioventù.

 

Oh nella notte il cane
che abbaia di lontano.
Di giorno è solo il cane
che ti lecca la mano.

 

Lucenti spalle
balde in piscina.
Uomini scelti.

(La fattoria
ha calde ombre
comuni. E l'uomo).

 

Mutate il verde prato
in un giuoco proibito.
Mi ci sono provato.
Non ci sono riuscito.

 

 

Una strana gioia di vivere [1949-1955]

 

I

La tenerezza tenerezza è detta
se tenerezza cose nuove dètta.

 

III

La tua giusta fierezza
per il mio gesto vile
pareva senza asprezza
dorata dal tuo stile.

 

VI

Le stelle mi guardavano se a tratti
socchiudevano gli occhi come fanno i gatti.

 

VIII

Il ciclista polverosa
castità offre alla sposa.

 

X

Tra due malandri in fiore
deriso era il mio cuore.
Nel sonno al loro viso
perdonai con amore.

 

XVIII

Oh se potessi io lo compererei.
Solo cosi forse mi calmerei.

 

XIX

Dacci la gioia di conoscer bene
le nostre gioie, con le nostre pene.

 

XX

Notte bella, riduci la mia pena.
Tormentami se vuoi. ma fammi forte.

 

XXX

La rosa al suo rigoglio
non fu mai cosi bella
come quando nel gonfio orinatoio
dell'alba amò l'insonne sentinella.

 

 

Poesie - Croce e delizia (1927-1957)

 

Mi ridestava la voce
del giovane operaio che cantava
dentro la stanza vuota.

 

O mia vita felice cui confido
ogni mia dolce pazzia solitaria.

 

E' bello lavorare
nel buio di una stanza
con la testa in vacanza
lungo un azzurro mare.

 

Forse la giovinezza è solo questo
perenne amare i sensi e non pentirsi.

 

I tuoi calmi spettacoli. La vita.
L'amore che li lega. Sole sul colle.
E più tardi la luna. Aiuto, aiuto!

 

E' nel dolce scompiglio del tuo viso
l'amore della folla. Quanti amici
per un amico qui confuso e solo.

 

Ma che grazia di sole e d'acque sporche
ci separò d'un tratto la mattina.

 

Amore, amore
lieto disonore.

 

Appena entrato, il vino
gentile della pioggia, in acqua sporca
si muta ...

 

Solo un fanciullo ascolta la mia voce.
E di me parla il mondo: arido bene.

 

 

Poesie giovanili ritrovate (1927-1936)

 

Andiamo, andiamo disperatamente
ancora insieme ne la notte fonda
e lieve e vellutata dell'estate.

 

Il fanciullo che giuoca a me vicino
è simile al mio cuore
e m'è lontano.

 

Nelle notti stellate aspettavo
nel racconto di un giovane a un altro
nascere il nuovo accento dialettale.

 

 

Altre [1936-1957]

 

Dimmi, luce dei cielo,
senza velo,
così tu sei passata nel suo viso?

 

Guardare per la strada un bel ragazzo
è come dare un fiore per diploma.

 

Tu sei passato ma non come sfugge
alla memoria un'aula di museo.

 

Andassi anch'io per stracci. Avessi
anch'io vent'anni. Fossi
carino come te...

 

Indifeso fervore. Brilla sul ciglio
lungo del popolano il varietà.
Ognuno è nel suo cuore un immortale.

 

Al di là dell'ortaglia ove nell'ombra
i miei umdi atti erano soli
la rotaia deserta luccicava al sole.

 

Nuoce più l'innocente o il delinquente?
Se tu parli di amore è l'innocente.

 

Nuoce più l'innocente o il delinquente?
Se tu parli di amore è l'innocente.

 

Moralisti

Il mio mondo che vi prae di catene
tutto è tessuto d'armonìe profonde.

 

E poi come una mosca
impigliata nel miele...