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Giuseppe Ungaretti
(Alessandria d'Egitto 1888 - Milano 1970)
"HAIKU"


ETERNO
da L'ALLEGRIA - da ULTIME

Tra un fiore colto e l'altro donato
l'inesprimibile nulla

Milano 1914/1915

 

NOTTE DI MAGGIO
da L'ALLEGRIA - da ULTIME

Il cielo pone in capo
ai minareti
ghirlande di lumini

Milano 1914/1915

 

RICORDO D'AFFRICA
da L'ALLEGRIA - da ULTIME

Il sole rapisce la città

Non si vede più

Neanche le tombe resistono molto

Milano 1914/1915

 

TAPPETO
da L'ALLEGRIA - da ULTIME

Ogni colore si espande e si adagia
negli altri colori

Per essere più solo se lo guardi

Milano 1914/1915

 

DANNAZIONE
da L'ALLEGRIA - IL PORTO SEPOLTO

Chiuso fra cose mortali

(Anche il cielo stellato finirà)

Perchè bramo Dio?

Mariano, il 29 giugno 1916

 

DESTINO
da L'ALLEGRIA - IL PORTO SEPOLTO

Volti al travaglio
come una qualsiasi
fibra creata
perhè ci lamentiamo noi?

Mariano, il 14 luglio 1916

 

STASERA
da L'ALLEGRIA - IL PORTO SEPOLTO

Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia

Versa, il 22 maggio 1916

 

TRAMONTO
da L'ALLEGRIA - IL PORTO SEPOLTO

Il carnato del cielo
sveglia oasi
al nomade d'amore

Versa, il 20 maggio 1916

 

UNIVERSO
da L'ALLEGRIA - IL PORTO SEPOLTO

Col mare
mi sono fatto
una bara
di freschezza

Devatachi, il 24 agosto 1916

 

ALLEGRIA DI NAUFRAGI
da L'ALLEGRIA - da NAUFRAGI


E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare

Versa, il 14 febbraio 1917

E' una notazione autobiografica emozionante: anche Ungaretti dopo quelli che parevano i naufragi della sua vita, subito riparte, "subito riprende / il viaggio".

 

DORMIRE
da L'ALLEGRIA - da NAUFRAGI

Vorrei imitare
questo paese
adagiato
nel suo camice
di neve

Santa Maria La Longa, il 26 gennaio 1917

 

LONTANO
da L'ALLEGRIA - da NAUFRAGI

Lontano lontano
come un cieco
m'hanno portato per mano

Versa, il 15 febbraio 1917

 

MATTINA
da L'ALLEGRIA - da NAUFRAGI

M'illumino
d'immenso

Santa Maria La Longa, il 26 gennaio 1917

Poesia celebre, ma celebre anche per l'ironia che alcuni stupidi lettori, e perfino giornali umoristici, davano alla brevità di questi versi. Ungaretti usava mandare in quel periodo le sue poesie, su cartoline postali, per lo più a Papini e spesso a Soffici. A Papini mandò questa versione:

" M'illumino
d'immenso
con un breve
moto di sguardi "


La versione spedita a Papini

Siamo in guerra, siamo in trincea e siamo verso Trieste in una mattina di sole; all'improvviso i soldati ed anche Ungaretti vedono la distesa infinita del mare. E s'illuminano "d'immenso".

 

ROSE IN FIAMME
da L'ALLEGRIA - da NAUFRAGI

Su un oceano
di scampanellii
repentina
galleggia un'altra mattina

Vallone, il 17 agosto 1917

 

SOLDATI
da L'ALLEGRIA - da GIROVAGO

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

Bosco di Courton, luglio 1918

Ungaretti è con un reparto italiano sul fronte francese, accampato nel bosco di Courton, sotto i bombardamenti tedeschi: ogni cannonata che arriva spezza gli alberi, stronca vite umane. Come "Mattina", è stata un'altra delle poesie presa di mira dagli stupidi.